E' questione di qualità


Enza Di Lallo




Amo la cucina e tutto quello che c’è intorno ad essa…..mi piace scegliere i prodotti , sentirne la qualità dal profumo , dal colore….tagliare e mettere insieme gli ingredienti, creare ogni volta un gusto diverso…..dare al piatto il mio stesso stato d’animo, e gustarlo. Creare una pietanza è come fare arte…è la stessa cosa che prova un musicista, quando compone e miscela insieme le note per creare la nuova melodia…..
Dietro ad ogni pranzo c’è una preparazione….in ogni boccone si nasconde la stravaganza e la fantasia di chi
lo ha cucinato.
Viaggio attraverso la musica e scopro un mondo immenso fatto di gruppi, meno popolari e da intenditori, che per gusto e passione riescono a scovare ritmi nuovi dalle nazionalità variopinte, e sempre ben confezionati….. Piccoli capolavori che navigano per lo più on line e che, grazie alla curiosità di pochi, trovano un fedele e particolare pubblico: niente sfarzosi primi posti in classifica, solo l’unicità , il motore che muove le fila di tanta armonia.
E a chi venisse voglia di assaporare note “d’autore” dovrebbe prima di tutto imparare a conoscere il mondo…. Ci vuole un animo complesso, libero dai pregiudizi , dagli stereotipi, dalle convenzioni, un’anima capace di saper volare tra le note, di andare nella steppa insieme ai Sigur ros ( gruppo islandese ndr), o di lasciarsi avvolgere da atmosfere stravaganti dei Beirut…… virtuosismi tra le dune per Petra Magoni, nella sua ballata con la morale sulle differenze.
Chi scrive non è critico gastronomico, tanto meno musicale, ma, sono nata con la passione per queste due forme di arte: so apprezzare un buon bicchiere di vino rosso……quanto un brano al pianoforte di Michael Nyman.
E, in questo momento in cui, il mondo sembra andare sfiduciato incontro al suo futuro , mi sembra davvero triste permettere che le cose belle, spontanee, nate da un sentimento, di qualsivoglia natura, vengano perse nell’etere virtuale, e si presti l’orecchio a coltivare solo aride passerelle di popolarità gratuita, vuota ,sterile.
Ma, ancor di più, mi sembra illogico e innaturale perdersi nei gusti di una popolazione benestante , avida di soldi , della mania di dare spettacolo di sé,tanto da non accorgersi che ha superato le barriere del possibile; e scoprire, che a poche centinaia di km , o appena poche centinaia di metri dalla superficialità, abiti quella fetta di mondo che non ha da mangiare neanche per sopravvivere, ma questa volta per davvero.

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