Nuova influenza: il vaccino è pronto. Da novembre il via in Italia

di Valeria Del Forno

Il vaccino contro la nuova influenza è pronto. Ora inizieranno i test clinici: in Australia sono già partite le prime sperimentazioni umane. In Italia l’immunizzazione partirà in autunno. Restano però ancora dubbi sull’efficacia e sugli effetti collaterali.

In Australia si chiama Panvax ed è il vaccino che dovrebbe combattere il virus della nuova influenza A H1N1. Ieri, al Royal Adelaide Hospital, alcuni volontari adulti, sono stati i primi al mondo a sperimentarlo sulla loro pelle. Di solito le prove sono effettuate solo su adulti volontari sani, ma in questo caso, vista la peculiarità della situazione, verranno fatte anche sui bambini. Per l’esattezza le sperimentazioni umane coinvolgeranno 240 adulti, volontari, e 400 bambini. ''Quando avremo la conferma che il vaccino e' sicuro ed efficace, garantirò la diffusione alla comunità'', ha spiegato il ministro della Salute, Nicola Roxon. Si tratta quindi di capire quali sono i dosaggi giusti e, se tutto andrà come previsto, - fa sapere il governo di Canberra - saranno due le compagnie di biotecnologia a dare il via alle immunizzazioni di massa in ottobre.

Anche in Italia, assicura Farmindustra, il vaccino sarà pronto per l'autunno. «Entro questo mese - spiegano alla Novartis vaccini con sede di ricerca a Siena dove si sta mettendo a punto il vaccino anti-nuova influenza - verranno avviate le prove cliniche per determinare il programma di immunizzazione. Da anni lavoriamo su vaccini contro l’aviaria, i risultati di questi ci hanno permesso di andare avanti molto velocemente». A Siena stanno lavorando almeno 1200 ricercatori dove si “passano ai raggi x” le cellule e si disegnano i loro profili per scoprire quale potrà essere la risposta immunitaria contro il virus nel nostro organismo. «Avevamo già messo a punto quello pre-pandemico - spiegano ancora - e, per questo, eravamo già pronti ad andare avanti».

VACCINO: DOVE FARLO, QUANTO COSTA, QUANTO DURA. Il vaccino contro la nuova influenza sarà gratuito per tutte le categorie inserite nel programma dell' autorità e dovrebbe dare una copertura immediata per circa 8-10 mesi.
Per l'iniezione niente farmacie. Bisognerà andare nelle Asl. Ma non solo: sarà effettuata anche negli ospedali e in altre strutture territoriali. L'immunizzazione sarà altamente raccomandata ma non obbligatoria, e questo varrà anche per gli operatori sanitari e le categorie a rischio per patologie. In Italia e nel mondo non è più concepibile l'obbligatorietà per i vaccini, oltre ai 4 che lo sono già: antipolio, antidifterica, antitetanica e anti-epatite B.

VACCINO: QUANDO SARA‘ DISTRIBUITO. Il vaccino per gli adulti sarà distribuito non prima di novembre, mentre per i bambini si potrebbe addirittura attendere gennaio.
Non è da escludere che la nuova influenza, magari combinandosi con quella stagionale, per allora possa aver già colpito una buona fetta dei soggetti cosiddetti "a rischio", bimbi in primis.

Vediamo le fasi che precederanno la distribuzione del virus. L ’Emea (l'ente regolatorio europeo per i farmaci), nella migliore delle ipotesi, darà la sua approvazione per i tre vaccini già "pre-registrati" in previsione di possibili pandemie (prodotti da Glaxo, Novartis, Baxter) solo a fine settembre. Verrà poi impiegato oltre un mese per lo stoccaggio e la distribuzione. Quindi e' verosimile pensare che la vaccinazione possa partire da metà novembre. Nel caso dei bambini, l’approvazione del vaccino e' subordinata a criteri più restrittivi e necessita di ancora più tempo: ecco perché l'immunizzazione pediatrica potrebbe cominciare solo da gennaio.

PRECEDENZA AL PERSONALE SANITARIO E A SOGGETTI A RISCHIO. La vaccinazione pandemica sarà offerta prioritariamente al personale sanitario che dovrà assistere i malati e ai soggetti a rischio di complicanze poiché affetti da patologie croniche (asma, disturbi cardiaci, diabete), per un totale di 8,6 mln di soggetti, entro la fine del 2009.
Poiché i bambini ed i giovani, ha detto il ministro del Welfare, Sacconi, «sono maggiormente suscettibili a tale infezione, e quindi serbatoi di diffusione della stessa, si sta considerando di vaccinare anche tale fascia di popolazione, pari a 15,4 mln di soggetti tra 2 e 27 anni, dal gennaio 2010». Un ciclo vaccinale, ha quindi precisato il ministro, «è costituito da due dosi di vaccino e, pertanto verranno acquisite 48 mln di dosi di vaccino pandemico» dalla fine di novembre a gennaio 2010.

DUBBI SU EFFICACIA E RISCHIO EFFETTI COLLATERALI. Restano ancora dubbi sulla resistenza del virus ai trattamenti già disponibili, e al pericolo che una sua mutazione renda necessario ricominciare la ricerca di nuovo dall’inizio.
C’è il timore, infatti, che la fretta non possa garantire che i vaccini vengano testati in maniera accurata, con conseguenze in termini di efficacia ed effetti collaterali. Lo ha evidenziato il dottor Adam Finn, uno dei maggiori esperti britannici di vaccinazione, in un intervista al quotidiano britannico Indipendent. Il dottor Finn esordisce affermando che "Ci sarà un periodo intermedio in cui non conosceremo tutti i rischi. Dovremo valutare il rapporto costi-benefici, soprattutto se ci sarà un ulteriore aumento dei casi e delle morti. Di certo, si deve agire". Immunizzazione e sperimentazione procederanno di pari passo ed, almeno per le prime dosi, non sarà possibile verificare al 100% efficacia ed effetti collaterali. Intanto, sul fronte ricerca Anthony Fauci, direttore dell'Istituto per le malattie infettive (Niaid) dei National Institutes of Health (Nih) degli Stati Uniti, pur invitando non abbassare la guardia su eventuali mutazioni del virus, è ottimista: “che sia sostanzialmente identico dall'inizio dell'infezione è comunque una buona notizia”, ha sottolineato.

Il vaccino contro il’influenza A N1H1 ripropone quindi il dilemma su cosia sia meglio privilegiare tra la velocità della ricerca medica o la sua accuratezza, processi entrambi fondamentali ma spesso in contrapposizione.

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