
di Emanuele S. B.
Si potrebbe dire che, dopo il web 2.0, adesso è la volta di un’altra profonda rivoluzione nel mondo digitale, quella dell’eBook 2.0 o “enhanced eBook” (ebook arricchiti), cioè della seconda generazione del libro elettronico.
Poco più di un mese fa, l’11 ottobre 2011, l’IDPF (International Digital Publishing Forum, organismo internazionale no-profit che riunisce università, centri di ricerca e società del settore editoriale-informatico, e che persegue come scopo lo sviluppo dell’editoria digitale) ha infatti approvato, come specifica raccomandata e definitiva, la nuova versione 3.0 del più diffuso formato per la produzione di eBook, l’ePub. Coronando così un lungo lavoro del Working Group dell’IDPF, costituito da oltre 100 collaboratori, iniziato nella prima metà del 2010. In Italia, in occasione dell’importante manifestazione Ebook Lab Italia svoltasi a Rimini nel marzo scorso, fu lo stesso direttore esecutivo dell’IDPF, nonché ideatore del formato ePub, Bill Mc Coy, ad illustrare le linee guida delle nuove specifiche in fase di definizione (un mese prima, il 15 febbraio, era stato presentato da IDPF un public draft, sostanzialmente un prima bozza, poi completata e perfezionata nei mesi successivi). All’IDPF, inoltre, ha risposto subito il colosso Amazon con la revisione del formato proprietario Mobi, evoluto nel nuovo Kindle 8 che, pur con sostanziali differenze strutturali e di funzionalità rispetto a ePub 3, presenta anch’esso le caratteristiche della nuova generazione ebook.
Il parallelo posto inizialmente tra web 2.0 e eBook 2.0 non è del resto una semplice battuta o gioco di parole, poiché il passaggio che vive oggi il mondo eBook è del tutto analogo, nei principi e persino negli strumenti tecnici utilizzati, a quello vissuto dalla Rete nel recente passato.
Il Web originario, in quanto concepito per la semplice visualizzazione e consultazione di documenti ipertestuali, era costituito essenzialmente da siti statici. Il Web di seconda generazione, basato su tecnologie innovative tra cui Javascript e Ajax, si caratterizza invece per lo spiccato livello di interazione sito-utente, da cui sono conseguite tutte le attuali forme di socialità della Rete, di possibilità di fruizione di contenuti e servizi online, ma anche di produzione personale di contenuti.
Per gli eBook si prospetta ormai un’analoga trasformazione. Finora le tecnologie consentivano pubblicazioni dalla struttura e dalle funzionalità molto semplici, d’ora in poi, grazie al supporto di linguaggi di marcatura e di scripting evoluti provenienti dal web, come HTML 5, CSS3 e Javascript, i nuovi libri elettronici ePub 3 consentiranno un elevato grado di interazione prodotto-utente. Dunque la possibilità per l’utente di sviluppare attività interattive anche di una certa complessità, oltre a un pieno supporto di contenuti multimediali audio-video (al riguardo tra le caratteristiche interessanti c’è la sincronizzazione audio-testo, detta text-to-speech). Ma i miglioramenti investono tutti gli aspetti, dalla tipografia (con il supporto di alfabeti e lingue non latini, come cinese giapponese e arabo, ma anche la possibilità di inserire come caratteri tutti i simboli grafici e matematici, questo grazie all’installazione del linguaggio MathML), alla grafica (gestione di layout complessi e perfezionamento dell’estetica della formattazione e degli stili, grazie al linguaggio di presentazione CSS3, senza dimenticare il supporto per le immagini SVG, formato vettoriale leggerissimo), all’accessibilità, ai metadata ed altri elementi prettamente tecnici, per i quali si rimanda agli aggiornatissimi blog del settore.
Le prospettive di sviluppo dell’editoria digitale appaiono, sulla base degli sviluppi tecnologici qui descritti (ma anche con la diffusione di dispositivi come i tablet), realmente concrete ed affascinanti. Un’ampia tipologia di pubblicazioni sembra potersi aprire al mondo eBook, pensiamo alle riviste e ai quotidiani online, al settore dell’intrattenimento, ai libri per bambini, ai fumetti, alla manualistica tecnica, professionale e scientifica. Ma soprattutto sembra giusto sottolineare le prospettive che si aprono per la didattica scolastica e universitaria. Pensiamo alla possibilità per lo studente di fruire di video preparati dal docente su argomenti ostici, o di provare quiz per misurare le conoscenze acquisite, ancora la gestione di formule matematiche e grafici interattivi.
La generazione degli enhanced eBook proietta quindi i libri elettronici verso la dimensione di vere e proprie applicazioni software, interattive e multimediali. Uno sviluppo che potrebbe persino ridisegnare la vecchia e mai sopita contrapposizione cartaceo-digitale, sulla preferibilità dell’uno o dell’altro. Una contrapposizione che poteva avere buone ragioni (i classici “la carta è meglio del digitale”, “voglio sentire l’odore della carta” o tesi opposte favorevoli alla diffusione digitale) fin tanto che si parlava di una pura e semplice trasposizione di testi dalla stampa al formato elettronico. Nel nuovo scenario le cose, a mio avviso, cambiano, perché evidentemente l’eBook si avvia ad assumere una sua diversità, una sua specificità che lo renderà non tanto alternativo, quanto piuttosto complementare al formato cartaceo. E alcune iniziative editoriali sembrano confermare questa idea, tese come sono alla pubblicazione multipiattaforma, tanto cartacea, quanto digitale (ebook e web).
Ma in un paese in cui la diffusione di e-Book stenta a decollare, siamo veramente pronti per l’eBook 2.0?