L'attesa è il filo conduttore della quindicesima rassegna "Leggere per non dimenticare" che si svolge a Firenze (Biblioteca delle Oblate) dal 7 ottobre 2009 al 10 maggio 2010.
Interpretando le parole di Anna Benedetti, animatrice della rassegna, si deduce che i giovani non conoscono il tempo dell'attesa, un tempo che "corre precipitosamente verso una meta". L'attesa è legata al futuro come la memoria al passato, ma non sono due momenti distinti.
Nello scorrere dal passato al presente e dal presente al futuro si concretizza il senso dell'attesa. Un'attesa che nell'incertezza e nell'insicurezza del nostro mondo deve essere si aggiornata ai tempi, ma sempre rivolta ad uno sviluppo sia culturale che materiale. Soprattutto i giovani devono imparare ad attendere "le cose più grandi e profonde del mondo", ma tutto questo non può essere fatto nella frenesia del nostro tempo.
Riflettendo sulla "circolarità di vissuti che dà il senso dell'attesa" ho riportato alla memoria citazioni di grandi del passato dalla "Historia magistra vitae" di Cicerone alle parole di Leibniz "il presente è carico del passato e gravido dell'avvenire".
La memoria del passato, dunque, come afferma Anna Benedetti, ci permette di "comprendere che cosa manca al nostro presente, anzi, forse ci aiuta ad aggirare l'ostacolo dando un orientamento diverso all'attesa".
Bisogna dunque imparare a vivere il tempo dell'attesa comprendendo il passato e questo è fondamentale che sia capito dalle nuove generazioni. Significativa, a tal fine, è la propaganda che nelle scuole fiorentine viene fatta alla quindicesima rassegna "Leggere per non dimenticare" perchè sono proprio i giovani che devono imparare ad attendere anche se la nostra società a volte sembra correre troppo.
Secondo statistiche recenti la causa principale della non lettura è il disinteresse per i libri. Oggi i ragazzi si rivolgono all'universo di Internet più che a un libro e per questo stanno perdendo sempre di più il gusto del leggere.
La lettura digitale è più immediata, leggere un libro e a volte faticoso, ma la soddisfazione è certamente maggiore.
Tornando al tema dell'attesa, anche leggere significa attendere e quindi è anche per questo che i giovani devono imparare a vivere il tempo dell'attesa.
Riccardo